Formazione antincendio: affrontare le nuove sfide con efficacia e visione

Nel contesto della sicurezza antincendio, la formazione non è solo un obbligo normativo, ma una responsabilità concreta verso la collettività. In FiSA, crediamo che ogni Tecnico Manutentore Qualificato (TMQ) debba essere solo un esecutore tecnico, ma un professionista consapevole, aggiornato e capace di agire con lucidità anche nelle situazioni più critiche.

Ma oggi, in che modo può evolversi la formazione per rispondere alle nuove esigenze del settore?
Ci siamo posti alcune domande e vogliamo condividere riflessioni che riteniamo utili non solo per i professionisti, ma anche per aziende ed enti che considerano la formazione un elemento chiave nella cultura della prevenzione.

Come può essere migliorata la formazione per affrontare le nuove sfide del settore antincendio?

Pensiamo che il primo passo sia adottare una formazione dinamica, che sappia adattarsi ai continui cambiamenti normativi, tecnologici e operativi. L’introduzione del Decreto Controlli 2021, con nuovi obblighi formativi in vigore dal 25 settembre 2025, impone un cambio di passo: la formazione non può più essere vista come un evento isolato, ma deve diventare parte integrante della crescita professionale continua.

Per questo, in FISA crediamo in percorsi formativi strutturati che integrano teoria, pratica e aggiornamento continuo. Il nostro obiettivo è fornire competenze solide, sempre in linea con le reali esigenze del settore. Per noi, non si tratta solo di certificare, ma di contribuire a costruire una preparazione davvero utile per affrontare il futuro.

Formazione basata su scenari reali, o su teoria e regolamenti?

Conoscere la normativa è fondamentale: è il quadro in cui si opera, il riferimento che assicura legalità e coerenza nell’azione. Tuttavia, secondo noi non è sufficiente. La nostra esperienza ci insegna che ciò che fa davvero la differenza è la capacità di agire prontamente in situazioni concrete. Per questo, riteniamo che le simulazioni di scenari reali, l’addestramento con apparecchiature vere e il problem solving operativo siano elementi centrali di una formazione efficace. Solo vivendo esperienze pratiche in ambienti controllati, i tecnici possono sviluppare quei riflessi decisionali che, in caso di emergenza, fanno la differenza tra una reazione efficace o inefficace.

Tecnica o soft skills: cosa conta di più nella formazione antincendio?

Senza dubbio, la formazione tecnica è il fondamento. Un tecnico deve conoscere perfettamente impianti, normative e strumenti, ma anche le competenze trasversali sono necessarie. In un settore dove la prontezza e la chiarezza contano, un tecnico che sa come comportarsi, oltre a cosa fare, ha un impatto reale sulla sicurezza. Comunicazione, gestione dello stress, capacità di lavorare in squadra e di prendere decisioni rapide sono qualità cruciali. Ecco perché FiSA crede anche in elementi di formazione comportamentale e decisionale, con l’obiettivo di formare non solo tecnici esperti, ma professionisti completi e affidabili.

In sintesi, una formazione efficace costruisce competenza e consapevolezza

Nel mondo della sicurezza antincendio, la professionalità non si improvvisa. Si costruisce giorno dopo giorno, attraverso un percorso formativo che non si limita a fornire nozioni, ma che educa al senso di responsabilità, alla precisione e alla prontezza operativa. FiSA continuerà a sostenere percorsi formativi strutturati e centrati sulle reali esigenze del settore perché siamo convinti che una formazione efficace sia la prima linea di difesa per proteggere persone, luoghi e attività.